Homeschooling vs Unschooling esiste differenza?
In tanti mi chiedono se tra Homeschooling vs Unschooling esiste differenza?
Ti posso scrivere la risposta a caratteri cubitali: SI.
Tra Homeschooling vs Unschooling esiste differenza…c’è veramente molta differenza tra queste due strade di apprendimento e te le mostro subito.
Non parlo qui di burocrazia, che è la stessa per entrambe le scelte, ma proprio di come si affronta l’istruzione con queste due metodologie. Se ti interessa scoprire di più sulle leggi e sulla prassi da seguire per diventare a tutti gli effetti un Homeschooler ti lascio il link al mio articolo Homeschooling e viaggi con bambini: come navigare la burocrazia.
Homeschooling vs Unschooling esiste differenza? Homeschooling, che cos’è?
Decidere di intraprendere la strada dell’homeschooling con i propri figli significa scegliere per loro una tipologia alternativa di istruzione, pur mantenendo molte caratteristiche della scuola tradizionale.
Anche se infatti i bambini homeschooler non frequentano la scuola classica, se così vogliamo definirla, intraprendono comunque una strada molto simile.
Esistono oggi molte scuole parentali che seguono i principi dell’Homeschooling: sono vere e proprie scuole a livello pratico, dove ci sono regole, classi e insegnanti, ma non sono chiamate scuole dalla normativa.
Molto probabilmente non soddisfano i requisiti necessari dalla legge italiana per ottenere la dicitura “scuola”, o forse nemmeno la vogliono (visto il giro di affari che si può creare dietro ad una scuola parentale di successo).
Queste scuole possono essere scuole nel bosco, scuole senza zaino o addirittura scuole più tradizionali, ma sono libere dal programma ministeriale e dagli obblighi della scuola italiana.
Un genitore homeschooler può scegliere di far frequentare ai propri figli questa tipologia di scuola o sobbarcarsi dell’istruzione dei bambini lui stesso, o perchè no, affidarsi ad insegnanti privati o gruppi di genitori.
In ogni caso gli homeschooler seguono un programma stabilito, molto simile al programma ministeriale.
Il mondo dell’Unschooling, perchè è diverso dall'Homeschooling
Homeschooling vs Unschooling esiste differenza e sta tutta qui: l’unschooling, che è un ramo dell’Homeschooling, presenta numerose differenze.
Per prima cosa i bambini che ricadono in questa tipologia di didattica hanno ancora meno vincoli rispetto ai “colleghi homeschooler”.
L’unschooling si basa sulla totale libertà dei bambini e dei genitori. Non si instaura il rapporto insegnane/genitore – bambino/alunno, piuttosto si lascia i bambini liberi di imparare in base ai loro ritmi.
Non sempre gli unschooler rimangono indietro, come mi viene spesso chiesto quando parlo della nostra scelta, perchè, lasciati liberi di scegliere, i bambini hanno una velocità di apprendimento fantastica.
Noi siamo giunti a questa metodologia dopo un anno di educazione parentale, durante la quale mi sono resa conto di tutti i limiti imposti dall’homeschooling. Se ho scelto per i miei figli un’educazione svincolata dalle regole del sistema scolastico, secondo me non aveva senso sedersi a tavolino tutti i giorni e studiare come se fossimo. in una scuola (a quel punto li avrei iscritti alla scuola pubblica).
Ho capito che, presa dall’ansia da prestazione data guardando le altre famiglie, stavo perdendo di vista quello che erano i bisogni dei miei figlie e della famiglia: la libertà.
Da aprile di quest’anno abbiamo iniziato a sbarazzarci di tutti i preconcetti e anche di tutti i programmi ministeriali online, sicuri che i nostri bimbi avrebbero chiesto, a tempo debito, di imparare ciò di cui hanno bisogno in base alla loro crescita.
Come fa un bambino ad imparare da solo?
Questa domanda mi viene fatta quasi tutti i giorni, o comunque ogni volta che parlo dell’argomento. Non ho una risposta efficace, posso solo dire che un genitore che sceglie questo percorso deve avere fiducia massima nel proprio figlio e nelle sue richieste.
E’ inutile organizzare una lezione di matematica se il bambino non è pronto in quel determinato momento.
Questo è quello che ho imparato negli anni: osservo i miei figli e aspetto che siano loro a chiedere.
Il ruolo del genitore unschooler è quello di supervisore, non di insegnante. Io non insegno nulla ai miei figli, semplicemente gli fornisco informazioni e materiali dai quali loro possono apprendere.
Come conciliare l’homeschooling con il lavoro?
Non c’è una risposta che vada bene per tutti, quello che posso dire è che non esiste la bacchetta magica e che ogni famiglia deve trovare il proprio equilibrio… Personalmente noi abbiamo fatto homeschooling sia con un lavoro a tempo pieno, sia da disoccupati, sia da imprenditori.
Si fa.
Non siamo supereroi.
Occorre semplicemente trovare quello che funziona meglio nel singolo caso.
Se vuoi sapere come mi organizzo io è molto semplice: non lo faccio.
Ci svegliamo alla mattina, ci vestiamo e facciamo colazione con molta calma.
Se io e Matteo non abbiamo riunioni o incontri, solitamente ci sediamo alla scrivania a lavorare mentre i bambini colorano, scrivono, leggono, costruiscono.
Pranziamo e dopo pranzo si va rigorosamente a fare il riposino.
In quelle due ore io e Matteo lavoriamo sodo, Aldo dorme sempre, mentre Giulia a volte rimane in camera a leggere un libro, scelto da lei.
Quando si svegliano fanno merenda e dopo gli preparo qualcosa da fare mentre io continuo a lavorare. Aldo al momento ha 4 anni e spesso colora o gioca (a volte mi chiede di scrivere qualche lettera), Giulia invece fa cose più specifiche: solitamente le propongo un libro educativo, lei legge qualche pagina, poi scrive o disegna qualcosa su ciò che ha letto e magari ne parliamo assieme.
Non tutti i giorni sono uguali, capita spesso che non facciano apparentemente nulla, anche se cerchiamo sempre di inserire qualche momento didattico.
Non abbiamo ritmi scanditi, a volte ci alziamo alle 10 altre volte alle 8 e soprattutto non abbiamo programmi da seguire.
Quando capitano settimane più intense al lavoro succede che seguiamo meno i bambini, anche se comunque loro sono molto indipendenti e non hanno bisogno di essere seguiti costantemente.
Come imparano i bambini unschooler?
Ognuno impara cose diverse in momenti diversi. Questa è la base dell’unschooling e anche la sua arma vincente.
Mentre in una classe si ritrovano tanti bambini diversi ad imparare negli stessi tempi e con le stesse modalità le identiche cose, con l’unschooling questa modalità sparisce.
Occorre uscire da tutti gli schemi della società per beneficiare di questa strada didattica. Questo vuol dire che se sei fermo al semaforo e tuo figlio ti chiede di spiegargli qualcosa sul sistema solare tu rispondi, per quel che sai e magari poi quando hai tempo gli fornisci del materiale da leggere o manipolare da solo.
In questo caso ad esempio, quando mi capitano queste domande (e posso assicurare che capita molto spesso) rispondo subito con quel che so, poi magari quando torno a casa gli preparo qualche libro dalla biblioteca sull’universo e gli stampo qualche scheda da colorare.
I ritmi sono diversi, ma non vuol dire che siano più lenti, è infatti ovvio che un bambino che segue un percorso didattico su misura per lui impara più in fretta rispetto ad un bambino inserito in un contesto con altri bambini con altri bisogni.
L’unschooling valorizza ancora il singolo, senza seguire un ordine preciso, senza seguire quel tanto ripetuto programma scolastico che rimane invariato da piu di 100 anni nnelle scuole italiane.
Personalmente, aldilà delle differenze tecniche tra Homschooling e Unschooling ritengo che molti genitori homeschooler si ritrovano oggi a replicare esattamente quello che i bambini farebbero in un contesto scolastico, perdendo troppo di vista il principio di libertà che dovrebbe stare alla base di questa scelta didattica.
Se ti interessa l’argomento ti lascio il link ad un altro articolo a temo Homeschooling, la nostra avventura educativa.