Se tutti possono fare comunicazione

ha ancora senso creare nuovi contenuti?

Tutti possono fare comunicazione

Partiamo dal principio: siamo in un periodo storico in cui più o meno tutti possono fare comunicazione (con rari casi eccezionali di censura), ma questo non significa che tutti lo SAPPIANO fare.

Nell’era moderna c’è un pensiero comune che aleggia tra le persone : 

TUTTI POSSONO FARE COMUNICAZIONE 

Nella realtà questa affermazione è vera solo in parte. Si perché è vero che tutti hanno accesso ai mezzi di comunicazione e possono usarli per esprimere un pensiero, ma a causa del “content overload” non tutti i pensieri espressi ottengono un pubblico. 

E che cos’è un pensiero senza pubblico? 

Nulla

Ecco allora che l’assunto Tutti possono fare comunicazione, non è più così tanto valido.

Se comunichi un’idea online, o su qualsiasi mezzo di comunicazione, ma non attiri l’attenzione di un pubblico, non stai facendo comunicazione. 

Il mondo online è troppo pieno di contenuti; questo però non vuol dire che non ha più senso investire nella creazione degli stessi.  Allora è ancora vero che tutti possono fare comunicazione?

Esistono milioni di libri, eppure gli scrittori non smettono di scriverne altri!

Questo già ti dovrebbe fare capire che anche se siamo bombardati da contenuti online, c’è ancora chi riesce a vincere ed emergere. È vero che siamo in un periodo di “content overload”, ma questo non significa che siamo arrivati alla saturazione. 

Instagram non è una piattaforma satura, è una piattaforma piena; questo è un concetto ben diverso! 

Significa infatti che per ottenere visibilità devi dare qualcosa in cambio. 

Questo qualcosa è il valore; la qualità

Spero di averti dato un pò di carica per creare nuovi contenuti inediti, ma prima di salutarti mi sento in dovere di raccontarti di un caso studio che ho analizzato in uno dei miei corsi:

il profilo di @muradosman

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Siamo nel 2012, mentre i travel blogger cercavano di emergere e si facevano la guerra tra scatti tutti uguali e itinerari talmente simili da aver trasformato Instagram nell’agenzia viaggio più competitiva al mondo, un certo Murad Osman ha sbancato il lunario.

Come?

Con uno scatto originale, ma alla portata di tutti.

Murad e la sua compagna viaggiavano negli stessi luoghi dove andavano tutti i presunti travelblogger, ma diedero al proprio pubblico qualcosa di originale: una posa tutta nuova e per la prima volta: facilmente replicabile anche dai non professionisti. 

L’idea è quella della foto della ragazza che prende per mano il fotografo (che non si vede) e del trend #followme che a quel tempo era qualcosa di unico. 

Un’idea che lo portò a raggiungere 3,5 M di Followers in qualche settimana .

Ancora oggi, a distanza di anni, la foto della ragazza, che tiene per mano la persona che scatta con dietro i paesaggi più noti al mondo, viene copiata e riproposta.

Ti avviso che ora non avrai nessun successo copiandola. Ormai è un’idea già vista, già usata, un’idea satura, ma che anni fa ha stravolto l’intera piattaforma per la sua rivoluzione: per la prima volta in primo piano c’era una mano e non un fisico.

Oggi cercare di ricreare un trend così famoso ti farà vincere solo la “guerra per l’anonimato”.

Eppure al suo tempo ha stravolto l’intera piattaforma.

Se ci pensi non è un’idea così impraticabile, è geniale sì, ma proprio per la sua semplicità.

Il mio consiglio è quello di spingere sempre la creatività al limite, senza però creare contenuti troppo complessi.

Ricordati che i contenuti più efficaci sono sempre quelli più facilmente replicabili.

Tieni a mente queste parole nei tuoi prossimi contenuti e se ti va mostrameli con un tag del nostro profilo @miniwanderlustteam 😁 Non vedo l’ora di scoprire fino a che punto hai elevato la tua creatività, dimostrami che in fin dei conti è proprio vero che Tutti possono fare comunicazione, se sanno come farla.

Digitally yours

☀️ Sara ☀️

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