Viaggio nel tempo

La storia affascinante delle pubblicità più famose di sempre

Questa settimana ci immergeremo in un viaggio emozionante attraverso i decenni, esplorando la straordinaria evoluzione delle pubblicità più famose di sempre.

Dalle affascinanti origini agli spot iconici, scopriremo insieme come il mondo della comunicazione commerciale ha plasmato e riflettuto la società nel corso della storia. Non perdere l’occasione di rivivere i momenti epici e le campagne pubblicitarie che hanno lasciato il segno.

Sei pronto a tuffarti in un bagno di storia della comunicazione?

La prima pubblicità della storia

A differenza di quanto comunemente si pensi, la storia della pubblicità ha origini antiche. I primi esempi di comunicazione a fini commerciali emersero in due importanti città del Vecchio Mondo: Parigi, nel 1630, anno della fondazione del Bureau d’adresses et des rencontres di Teofrasto Renaudot, un’“agenzia” che pubblicava un foglio con proposte commerciali, e a Londra, nel Mercurius Britannicus, che presentava annunci a pagamento. È stato solo nel 1704 che il Boston News-Letter, il primo giornale statunitense, ha pubblicato il primo annuncio cartaceo su un mezzo d’informazione.

Dall’XVIII secolo fino ai giorni nostri, la pubblicità ha subito notevoli cambiamenti, inclusi i canali di comunicazione. Radio, televisione e, soprattutto, Internet hanno contribuito all’incremento esponenziale dei messaggi pubblicitari a cui siamo esposti quotidianamente.

Esistono pubblicità veramente indimenticabili?

Ho dato esami interi all’università sull’analisi delle pubblicità più impattanti… oggi te ne ripropongo alcune… sperando di non annoiarti

1) 1916 – I WANT YOU FOR U.S ARMY

1) 1916 – I WANT YOU FOR U.S ARMY

Chi non conosce lo Zio Sam? Un volto inconfondibile, con occhi gelidi, chioma bianca che spunta da un cappello a stelle e strisce e un dito severo puntato in avanti. Più di 100 anni fa, James Montgomery Flagg creò Uncle Sam durante la Prima Guerra Mondiale, quando gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Germania. Flagg usò se stesso come modello; secondo la Biblioteca del Congresso, durante l’ultimo anno di guerra, il poster fu stampato oltre 4 milioni di volte, raggiungendo 5.300.000 copie dopo la fine del conflitto. Nonostante siano trascorsi 101 anni, lo Zio più famoso d’America è ancora vivo. La sua immagine continua ad essere “presa in prestito” da grafici contemporanei ed è frequentemente utilizzata in pubblicità sui cartelloni stradali.

2) 1931 - COCA COLA E BABBO NATALE

2) 1931 - COCA COLA E BABBO NATALE

Nel 1931, Archie Lee, il rappresentante di The Coca Cola Company presso la D’Arcy Advertising Agency, commissionò all’illustratore Haddon Sundblom di creare illustrazioni pubblicitarie con l’immagine di Babbo Natale. Prima di quell’anno, Babbo Natale era raffigurato come un uomo alto e snello. Sundblom trasse ispirazione dalla poesia di Clement Clark Moore “A Visit from St. Nicholas”, che raffigurava un’immagine piacevole, umana, calda e paffuta di Babbo Natale. Contrariamente a quanto si crede, la poesia già raffigurava Babbo Natale con un vestito rosso, un dettaglio che Coca Cola ha colto, legandolo per sempre al successo del loro marchio. L’obiettivo era chiaro: trasmettere un’immagine rassicurante, generosa e colorata – simile a quella di un nonno con i nipoti – e quindi associarla alla loro bevanda

Del genio pubblicitario che ha fatto la storia del logo Coca cola ho già parlato nell’articolo Caso studio di marketing : coca cola contro Pepsi

3) 1942 – WE CAN DO IT!

3) 1942 – WE CAN DO IT!

Chi non conosce l’immagine di Rosie the Riveter, il simbolo patriottico per eccellenza che si arrotola le maniche della camicia da lavoro? Rosie deve il suo nome al titolo di una canzone popolare americana del 1942 e, nello stesso periodo, divenne l’immagine di propaganda a favore del lavoro femminile nelle fabbriche statunitensi. Dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor del 1941, infatti, le industrie avevano perso una parte considerevole della loro forza lavoro maschile. Gli uomini dovevano partire per la guerra, e gli Stati Uniti avevano bisogno di produrre armi e munizioni. Con l’aiuto delle agenzie pubblicitarie, il governo americano avviò campagne per convincere le donne a diventare operatrici nelle fabbriche e Rosie la rivettatrice – con il suo fazzoletto rosso a pois e la sua espressione decisa – divenne il simbolo. Solo successivamente la campagna divenne l’emblema del femminismo, anche grazie al suo slogan potente: “We can do it.” Di recente, l’azienda americana Swiffer ha riportato in auge questa pubblicità, associandola ai loro prodotti per la casa e mettendo un potente aspirapolvere nelle mani di Rosie. Le proteste sono state così forti che Swiffer ha dovuto ritirare la pubblicità. Rosie ha vinto di nuovo!

4) 1947 – DE BEERS: "I DIAMANTI SONO ETERNI"

4) 1947 – DE BEERS: "I DIAMANTI SONO ETERNI"

Nel 1947, il venditore di diamanti più grande del mondo cercava un nuovo slogan. La leggenda narra che quando Frances Garety della N. Y. Ayer & Son propose “I diamanti sono eterni,” nessuno fu completamente convinto. Gli stessi americani iniziarono a considerare questa frase come un simbolo di amore eterno. A partire dal 1948, “Un diamante è per sempre” avrebbe accompagnato tutte le pubblicità De Beers, diventando uno dei slogan di maggior successo del XX secolo.

5) 1963 - AVIS: "We Try Harder"

Avis try harder

Nel 1963, dall’agenzia Bernbach, la DDB, emerse uno spot che sconvolse i tradizionali canoni estetici. L’art director di quel momento era Helmut Krone, e l’annuncio non solo riportò in auge Avis ma cambiò il volto della pubblicità. Le prime tre parole della “body copy”, scritte dalla copywriter Paula Green, entreranno nella storia e rimarranno associate al nome Avis fino al 2012. “We try harder” può essere considerato il riassunto della rivoluzione creativa degli anni ’60.

In questo spot, scomparvero le scene d’azione, sparì l’auto, sparì persino il logo del cliente. Ma soprattutto, comparve un titolo impossibile da ignorare, un titolo che riconobbe la debolezza del marchio e la trasformò in un vantaggio competitivo.

6) 1971 - "I'd Like to Buy the World a Coke"

Un altro gradino alto della classifica è occupato meritatamente da Coca Cola. Immagina di essere Bill Backer, il direttore creativo di McCann-Erickson, l’agenzia pubblicitaria del marchio, e di trovarti per caso in un bar di un aeroporto irlandese in cui un gruppo di passeggeri sta sorseggiando Coca Cola in un’atmosfera di convivialità. Aggiungi una colonna sonora orecchiabile come “I’d like to buy the world a coke“, trasmettila in tutte le stazioni radio d’America e il gioco è fatto. Questo spot pubblicitario ebbe tanto successo che la Coca Cola Company ricevette oltre 100.000 lettere da parte di consumatori entusiasti. Le vendite salirono alle stelle.

7) 1984 - APPLE PRESENTA MACINTOSH

APPLE PRESENTA MACINTOSH

Durante il Super Bowl del 1984, Apple presentò il suo personal computer Apple Macintosh con uno spot video forte, sorprendente e drammatico, diretto da Ridley Scott. Questo spot si ispirò a “1984” di George Orwell e aveva come protagonista una donna che simboleggiava il lancio di Apple Macintosh come uno strumento di liberazione dall’omologazione. A distanza di 33 anni da quella campagna pubblicitaria, ci si potrebbe chiedere se quella liberazione sia ancora una realtà.

In questo spot, scomparvero le scene d’azione, sparì l’auto, sparì persino il logo del cliente. Ma soprattutto, comparve un titolo impossibile da ignorare, un titolo che riconobbe la debolezza del marchio e la trasformò in un vantaggio competitivo.

8) 1988 - NIKE: "Just Do It"

Nel 1988, Dan Wieden e David Kennedy crearono il motto “Just Do It” per la multinazionale americana Nike. Nel primo spot in cui fu presentato lo slogan, un ottantenne corridore di nome Walt Stack sorrideva mentre correva lungo il Golden Gate Bridge. Seguirono altri spot, sempre più elaborati e coinvolgenti, tra cui l’indimenticabile “Match in Hell” ambientato al Colosseo, in cui i “buoni,” guidati da Ronaldo, Maldini e Cantonà, affrontavano i “guerrieri oscuri” desiderosi di eliminare il gioco più bello del mondo. “Just Do It” divenne uno dei slogan più celebri di sempre e contribuì a rendere Nike uno dei marchi di abbigliamento sportivo più importanti a livello mondiale. La scelta vincente fu quella di non tradurlo in nessuna lingua, rendendolo così riconoscibile ovunque. L’azienda è riuscita a trasmettere un’immagine di determinazione, impegno e l’ideale americano del “lavoro duro” applicato allo sport.

L’origine di questo slogan è stata abbastanza insolita: Dan Wieden raccontò che fu ispirato dalle parole di Gary Gilmore, poco prima della sua esecuzione, quando esclamò: “Let’s do it!”

Lo sapevate?

9) 1997 - APPLE: "Think Different"

Le pubblicità più famose di sempre

Anche Apple, come Coca Cola, merita un’altra menzione speciale nella nostra top 12 grazie a uno spot indimenticabile. Famoso tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, “Think Different” è una delle pubblicità più copiate al mondo. Non ha solo suscitato desiderio ed emozioni, ma ha anche costruito l’immagine di Apple e l’ha spiegata ai suoi consumatori. Nel 1997, l’azienda di Cupertino stava attraversando un periodo difficile, e Steve Jobs sapeva che doveva rafforzare l’immagine del brand, creare un’identità e far sentire diversi e speciali i suoi clienti, collegandoli ai “visionari folli” del secolo scorso.

 

10) 2012 - PROCTER & GAMBLE: "THANK YOU MOM"

Questo spot, lanciato in occasione delle Olimpiadi di Londra, è un autentico capolavoro. “The hardest job in the world, is the best job in the world. Thank you, Mom.” Non serve aggiungere altro, questa frase dice tutto. L’emozione e il riconoscimento verso le madri sono il cuore di questa campagna, e ha guadagnato due Gold Lions e 3 Silver Lions al Cannes Lions International Advertising Festival.

11) 2012 - RED BULL STRATOS con FELIX BAUMGARTNER

Nel 2012, Felix Baumgartner, sponsorizzato da Red Bull, saltò da un’altitudine di 24 km per rompere il muro del suono come nessun altro aveva fatto prima. Questo spot è un caso unico in cui lo spot era l’evento stesso e fu trasmesso in diretta streaming senza interruzioni.

12) 2012 - BARILLA "DOVE C'È BARILLA C'È CASA"

Concludiamo il nostro articolo con una pietra miliare delle campagne pubblicitarie famose: lo spot di Barilla che lanciò il claim “dove c’è Barilla c’è casa.” Nel 1985, uno spot di durata straordinaria di 120 secondi fece il suo esordio televisivo. La trama del video è la seguente: un uomo scende da un treno in una stazione e fa un viaggio verso casa attraverso paesaggi mozzafiato. Alla fine, ritorna a casa, dove la sua famiglia lo aspetta. La pubblicità intendeva associare il marchio Barilla all’idea di una famiglia tradizionale e sviluppò successivamente questa tematica in altri video, quasi come una serie televisiva.

Perché questi spot hanno fatto la storia della pubblicità?

Questi spot pubblicitari hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della pubblicità e hanno contribuito a modellare il modo in cui le aziende comunicano con il pubblico. Ognuno di questi esempi ha catturato l’attenzione del pubblico e ha trasmetto messaggi duraturi.

Il genio della loro strategia comunicativa sta tutta nella capacità di essere riuscite a far scaturire un’emozione.

Io quando programmo le campagne pubblicitarie per i miei clienti cerco spesso di imitare questi capolavori; purtroppo non sempre vengo capita 🤣🤣🤣 ma comunque rimane il fatto che mi piace giocare e spesso quando una mia campagna non viene accettata sono quasi contenta (perché posso tenerla per me e riproporla per qualche mio progetto personale).

Conclusione: In questa affascinante incursione nel passato pubblicitario, abbiamo rivissuto le campagne che hanno plasmato la storia della comunicazione. Queste pubblicità iconiche non sono solo esempi di creatività straordinaria, ma sono ancor oggi fonte d’ispirazione per le campagne di marketing moderne. Ci ricordano che dietro ogni slogan memorabile e immagine indelebile c’è una storia di innovazione e impatto duraturo. Mentre ci immergiamo nel futuro della pubblicità, portiamo con noi l’eredità di queste campagne leggendarie, consapevoli che la creatività senza tempo può resistere alle sfide del tempo. La pubblicità, in fondo, è l’arte di catturare l’attenzione e mantenere un posto nel cuore del pubblico, un’arte che continuerà a evolversi ma che, grazie a queste pietre miliari, avrà sempre radici salde nella storia della comunicazione.

 

Digitally Yours

☀️ Sara ☀️ 

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